Il Corso di Dottorato in Studi filologici e linguistici sul patrimonio scritto e orale (SFiLi) promuove la libera acquisizione, condivisione, elaborazione di competenze scientifiche, didattiche, gestionali in contesto internazionale con un atteggiamento aperto, inclusivo e collaborativo, nella piena valorizzazione di differenze e singolarità.
Il Corso si avvale delle competenze di docenti che condividono diverse esperienze scientifiche, come il progetto PNRR PE5 Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività e l’attività dei gruppi di ricerca interdipartimentali Lingue, interazioni e contesti (LICon) e Seminario studi tardo-antichi e medievali (SeSTAM).
I dottorandi sono tenuti a trascorrere almeno tre mesi all’estero e a partecipare a convegni e iniziative didattiche di carattere internazionale coerenti con i loro progetti.
Il Corso è articolato in due curricula:
Dedicato alla ricerca filologica in un’ottica transnazionale e comparatistica, l’iter formativo mira a sviluppare competenze nella critica testuale, con centro sul patrimonio scritto mediolatino, germanico e romanzo e sullo studio storico e storico-letterario della formazione della cultura testuale europea;
È primariamente dedicato allo studio della documentazione linguistica, la sua conservazione, l’educazione linguistica, l’acquisizione delle competenze linguistiche in contesto spontaneo e formale, con un’attenzione particolare alle lingue di minoranza, alle dinamiche di contatto interlinguistico, ai media digitali e al mutamento della lingua attraverso i domini della pratica quotidiana.
Le attività transdisciplinari comuni ai due curricula e il lavoro collaborativo (in Italia e all’estero) garantiscono una preparazione di livello elevato, in modo da creare un profilo professionale coerente e al contempo flessibile, in grado di inserirsi in maniera competitiva in contesti professionali diversificati.
Collegio dei docenti: include figure di punta dei settori disciplinari interessati, appartenenti a Università e Istituti di ricerca stranieri tanto europei che extraeuropei. La loro presenza contribuisce in maniera aperta e disponibile al confronto e allo scambio scientifico, oltre a creare occasioni di formazione, collaborazione e progettualità con l’obiettivo di proiettare fin da subito i dottorandi e futuri dottori in uno scenario di ricerca e professionale internazionale.
Percorso formativo: Il Corso di Dottorato in Studi filologici e linguistici sul patrimonio scritto e orale (SFiLi) offre un programma di formazione altamente specializzata che verte sullo studio, la preservazione e la valorizzazione del patrimonio scritto e orale: documenti d’archivio, copie manoscritte e a stampa, le pubblicazioni digitali, dalle fonti orali trascritte alle registrazioni audio e video. Testi e oggetti vengono analizzati con metodologie di ricerca appropriate e interdisciplinari di taglio filologico e linguistico, protetti e valorizzati in maniera adeguata, e resi accessibili a diversi pubblici secondo opportune tecnologie intermediali e transmediali.
Il Corso persegue i seguenti obiettivi formativi:
Durata: tre/quattro anni.
Borse: Per il 2024 è prevista l’attribuzione di 6 borse, delle quali una è finanziata dai progetti “Sources et technologies pour l’histoire du paysage monégasque” e PNRR-CHANGES, una dallo Studio legale Cerulli-Arena.
Ammissione: Le informazioni sull'ammissione sono fornite nella pagina dedicata.
Sbocchi occupazionali: tutti gli ambienti professionali che richiedono la conoscenza approfondita delle lingue, la capacità di relazionarsi a un contesto plurilingue e multiculturale, la competenza nella cura del testo scritto e il rigore nell’impiego e nell’interpretazione delle fonti. L’opportunità è l’impiegabilità in settori altamente qualificati, che richiedono una formazione scientifica di punta, nelle Università, nei centri di ricerca nazionali ed esteri, nelle fondazioni culturali di natura pubblica e privata in Italia e all’estero. Inoltre, impiego nel giornalismo, nell'editoria tradizionale e multimediale, nelle biblioteche, negli archivi, nei musei e in centri culturali pubblici e privati.